AGLI ORLI DELLA VITA
Libere variazioni da I GIGANTI DELLA MONTAGNA di L. Pirandello
sabato 25 ottobre ore 21,15
domenica 26 ottobre ore 16,15
Progetto: Lorella Serni – Adattamento e regia: Lorella Serni con Duccio Barlucchi
CON: Luisa Cardeti – Gian Marco Cecchini – Paolo Cianchi – Silvia Cristinziano
Andrea Di Mattia – Kim Latorre – Rosa Lo Bianco – Claudia Lo Faro –
Francesco Nuti – Elena Paceschi – Laura Rasero – Iole Soldati – Valentina Tucci
Maschere: Duccio Barlucchi – Luci: Lorenzo Castagnoli – Collaborazione: Andrea Donnini
Teatro CdP Il Progresso – Firenze, via V. Emanuele 135
INFO: 335 5915607 – info@teatrodalmaviva.com – www.teatrodalmaviva.com
Un viaggio nei panni stanchi ma tenaci di Scalognati e Teatranti per scelta,
esiliati volontari tra lucciole di poeti, maghi, visionari, artisti dagl’inflessibili destini,
in un mondo dove poesia e resistenza si incontrano e l’arte continua a vivere;
per chi ancora sa d’avere un cuore e non può che ascoltarlo, e seguirlo,
anche agli orli della vita
AGLI ORLI DELLA VITA – Produzione Teatro d’Almaviva 2025
Libere variazioni da I GIGANTI DELLA MONTAGNA di L. Pirandello
I Giganti della Montagna (1937) è l’ultima opera di Pirandello, rimasta incompiuta e divenuta quindi il suo enigmatico testamento.
La vicenda surreale che fa incontrare gli Scalognati con la Compagnia della Contessa, due gruppi di “diversi”, fuggiaschi o esclusi dalla società, idealisti portatori di messaggi ai quali le orecchie del mondo sono sorde, è un canto addolorato che denuncia la marginalità dell’Arte nella vita sociale e produttiva dei più, la perdita di senso dell’essere contrapposto al fare ed all’avere, l’indifferenza per la sensibilità e la sfera emotiva, per le profondità dell’animo umano.
D’altro canto l’inflessibile tenacia con cui la Compagnia di Ilse, attrice e Contessa, si trascina pel mondo pur di continuare a rappresentare “lo” spettacolo, tra l’indifferenza ed il rifiuto della gente, è allegoria dell’ineluttabile necessità dell’Artista di onorare il suo patto con la Poesia, malgrado ogni avversità; un bisogno assoluto, senza il quale non avrebbe senso vivere.
Lo spettacolo è un invito a lasciarsi trasportare in un mondo dove poesia e resistenza si incontrano, dove l’arte continua a vivere, anche agli orli della vita.
Grazie al taglio registico di Lorella Serni, ad un cast di 12 talentuosi interpreti, alle maschere visionarie di Duccio Barlucchi, alle evocative luci di Lorenzo Castagnoli, “Agli orli della vita” è un’opera di grande intensità e di forte impatto visivo.
Ma chi sono i rozzi ed avidi Giganti della montagna?
Il lato oscuro della natura umana, da sempre regno di avidità, cinismo, brama di potere e controllo, il cui simbolo attuale è una società dominata dalla tecnologia disumanizzante con logiche di consumismoe sfruttamento incosciente.
Oggi il soverchiante sviluppo della tecnologia e dei mondi virtuali impone un “progresso” votato al naufragio, la cui velocità di sviluppo pare impossibile da fermare, nell’ossimoro d’una vita materialistica incentrata sull’immateriale del web, degli acquisti online, delle voci registrate, degli assistenti virtuali, delle armi intelligenti, del sesso a distanza, della sostituzione delle persone con entità digitali, in un sistema relazionale viziato dalla sempre maggiore mancanza d’umanità.
Di conseguenza la lettura umanistica del sapere diventa inutile eredità del passato e le arti sono relegateall’intrattenimento, considerate non indispensabili, decorazione del vivere concreto e costruttivo, accessorio di svago tra attività ben più importanti e produttive.
Il futuro promette decisioni essenziali adottate su logiche d’intelligenze artificiali, e strumenti e risorse dell’ingegno umano che potrebbero davvero migliorare la vita di tutti sono invece monopolio del“progresso” accumulatore e distruttore
L’osservazione dell’attualità mostra l’umanità come una mandria incalzata da lupi robotici in folle corsa verso il dirupo, mentre folle di Scalognati sono private dell’essenziale.
Eugenio Montale già nel 1975, alla consegna del Premio Nobel, disse:
“L’arte è produzione di oggetti di consumo, da usare e da buttare via in attesa di un nuovo mondo nel quale l’uomo sia riuscito a liberarsi di tutto, anche della propria coscienza. Ma non è credibileche la cultura di massa per il suo carattere effimero e fatiscente non produca, per necessario contraccolpo, una cultura che sia anche argine e riflessione. Nell’attuale civiltà consumistica che vede affacciarsi alla storia nuove nazioni e nuovi linguaggi, nella civiltà dell’uomo robot, quale può essere la sorte della poesia?
Questo sono per noi i Giganti: perdita d’umanità per schiavitù consumistica, decisioni algoritmiche, interlocutori robotici, realtà fittizie in 3D.
E noi ci vestiamo con fierezza dei panni stanchi ma tenaci di Scalcagnati e teatranti per scelta, di esiliati volontari tra le lucciole, poeti, maghi, visionari, di chi ancora sa d’avere un cuore e non può che ascoltarlo, e seguirlo, anche agli orli della vita
Prima assoluta 12/06/25 – Prossime date 25 – 26/09/25 – Firenze, Teatro Il Progresso
INFO Teatro d’Almaviva a.c. : 335 591 5607 – info@teatrodalmaviva.com – www.teatrodalmaviva.com




